Il centenario del Laboratorio di Spiez
Il Laboratorio di Spiez è stato fondato nel 1925 con il nome di Laboratorio dei gas nella città di Wimmis. Da allora, il laboratorio è diventato un pilastro dell'architettura di sicurezza della Svizzera e un'istituzione riconosciuta a livello internazionale nel campo della protezione NBC.
100 anni di Laboratorio di Spiez: protezione NBC nel segno dello sviluppo globale
L’origine dell’attuale Laboratorio di Spiez risale alle esperienze della Prima guerra mondiale. Il mondo era inorridito dall’uso massiccio di armi chimiche e gli eserciti si videro costretti a elaborare misure di protezione. A tal fine, nel 1925 venne fondato il Laboratorio del gas di Wimmis. Nei decenni successivi, questa istituzione dovette adattarsi più volte ai mutevoli scenari delle minacce globali, ampliando continuamente il ventaglio dei suoi compiti. Oggi il Laboratorio di Spiez è un istituto scientifico di fama mondiale per la protezione contro le minacce nucleari, biologiche e chimiche (NBC). Supporta i suoi partner civili e militari svizzeri nella protezione della popolazione e la comunità internazionale nel disarmo e nella non proliferazione delle armi di distruzione di massa.
Nel 1923, su decisione del Consiglio federale, fu istituito presso il Politecnico federale di Zurigo (ETH) un centro di protezione contro i gas per studiare la nuova minaccia militare rappresentata dalle armi chimiche. Nel dicembre 1925 il centro fu trasferito nella fabbrica federale di polveri di Wimmis. Questo evento segna la nascita dell’attuale Laboratorio di Spiez.
Gli inizi nel Laboratorio del gas di Wimmis
Nella prima fase, il suo compito consisteva nel testare e sviluppare sistemi di protezione contro le armi chimiche. Si poneva l’accento sulla protezione delle vie respiratorie; in particolare, il Laboratorio di Wimmis sviluppò la maschera antigas 33 per l’esercito. Già a partire dagli anni ’20 si studiarono e svilupparono anche altre applicazioni, come le maschere protettive per cavalli o i sistemi di filtraggio per le fortificazioni.
Nel 1932, la Svizzera ratificò il Protocollo di Ginevra concernente la proibizione delle armi chimiche e biologiche. Considerate le tensioni politiche in Europa e la crescente minaccia militare, nel 1937 la Svizzera avviò un proprio programma sulle armi chimiche. Dal 1939, a Monthey si produsse l’iprite (gas mostarda), noto per essere stato utilizzato durante la Prima guerra mondiale. Il Laboratorio di Wimmis partecipò all’accompagnamento scientifico e tecnico del programma; per lo stoccaggio si costruì un impianto di cisterne a Lattigen (Spiez). Per diversi motivi, il programma sulle armi chimiche fu però sospeso già nel 1943.
Ulteriore sviluppo in Laboratorio AC e trasferimento a Spiez
I bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki del 1945 indussero anche la Svizzera a confrontarsi con un’arma con un potenziale di distruzione completamente nuovo. Di conseguenza, il Laboratorio di Wimmis ampliò il suo campo d’attività. Si iniziò a sviluppare le competenze necessarie per la costruzione di impianti militari e civili in grado di offrire protezione contro le armi atomiche e chimiche. A partire dagli anni ’60 sono stati quindi sviluppati e messi in funzione nuovi impianti per testare gli effetti delle esplosioni. L’ampliamento dei compiti fu formalizzato nel 1963 con la nuova denominazione di Laboratorio AC.
Alla fine degli anni ’60, il Consiglio federale e il Parlamento decisero di costruire un centro AC a Spiez. Il centro d’istruzione militare AC fu inaugurato nel 1977 e il Laboratorio AC fu trasferito da Wimmis al centro AC di Spiez nel 1981. Da allora, i compiti militari e quelli civili e scientifici nel settore della protezione NBC sono riuniti in un’unica sede.
Orientamento internazionale e sviluppo del settore Biologia
Negli anni successivi, il Laboratorio AC ha assunto per la prima volta compiti a livello internazionale. Nel 1984 ha esaminato campioni per conto del Segretario generale delle Nazioni Unite ed è stato in grado di dimostrare che nel corso della guerra Iran-Iraq (1980-1988) erano stati utilizzati gli agenti chimici iprite e Tabun. Dopo la fine della Guerra Fredda, il supporto alle organizzazioni internazionali è diventato un nuovo obiettivo prioritario. Negli anni ’90, diversi esperti di Spiez hanno partecipato alle missioni della Commissione speciale delle Nazioni Unite (UNSCOM) in Iraq per sorvegliare l’accordo di cessate il fuoco dopo la seconda guerra del Golfo. Il laboratorio si è quindi trasformato da istituzione a sostegno dell’esercito svizzero a istituto scientifico civile e ha assunto compiti sempre più importanti nel campo del disarmo, del controllo degli armamenti e della non proliferazione delle armi di distruzione di massa. In questo contesto, nel 2000 l’ex Laboratorio AC è stato ribattezzato Laboratorio di Spiez.
Sulla base delle nuove conoscenze sulle minacce delle armi biologiche, il campo d’attività è stato ampliato alla protezione B. In particolare, gli attentati con l’antrace negli Stati Uniti nel 2001 hanno evidenziato che la Svizzera non era sufficientemente preparata contro agenti patogeni pericolosi. Dall’inaugurazione del laboratorio di biosicurezza di massimo livello (biosafety level 4, BSL4) nel 2010, il Laboratorio di Spiez dispone dell’infrastruttura necessaria per fornire le competenze scientifiche e le capacità di laboratorio richieste nel settore della protezione B. La recente pandemia di SARS-CoV-2 ha dimostrato chiaramente quanto l’ampia esperienza in materia NBC del Laboratorio di Spiez sia indispensabile per la gestione delle crisi in Svizzera.
La visione del Laboratorio: un mondo senza armi di distruzione di massa
In linea con la sua visione, a partire dagli anni ’90 il Laboratorio di Spiez ha fornito un supporto sempre più ampio e mirato alla comunità internazionale nell’ambito del disarmo NBC. Ha infatti contribuito in modo determinante alle indagini sulle armi chimiche utilizzate in Siria dopo il 2013. Grazie alla sua competenza nel campo dell’analisi ambientale, sostiene inoltre diverse organizzazioni internazionali nella gestione dei danni ambientali e dei rischi per la salute della popolazione nelle regioni di crisi.
In qualità di istituto federale per la protezione NBC, il Laboratorio di Spiez fornisce le sue prestazioni in tutte le tre aree di competenza anche a organizzazioni internazionali. Sin dal 1998 è il laboratorio designato dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). Dal 2017 supporta regolarmente i compiti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) in qualità di Collaborating Centre. E dal 2021, su incarico dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), è il primo e finora unico laboratorio al mondo a fungere da WHO BioHub. Questo sistema permette, tramite lo scambio di campioni e informazioni, di adottare rapidamente contromisure efficaci e coordinate su scala internazionale in caso di nuovi agenti patogeni pericolosi. Il recente conferimento del premio OPCW The Hague Award 2023 ha ulteriormente sottolineato l’importanza e la reputazione internazionale del Laboratorio di Spiez.
Nuova costruzione sostitutiva prevista a Spiez
La storia del Laboratorio di Spiez riflette gli sviluppi globali degli ultimi cent’anni nel settore delle minacce NBC e il loro impatto sulla politica di sicurezza svizzera. Alla luce dell’attuale situazione geopolitica, il suo ruolo rimane fondamentale. Il Laboratorio di Spiez deve continuare ad adattarsi continuamente alle nuove minacce.
La prevista nuova costruzione sostitutiva presso la sede attuale di Spiez creerà i presupposti affinché il Laboratorio di Spiez possa sviluppare ulteriormente le sue competenze scientifiche e continuare a svolgere un ruolo chiave nella protezione NBC su scala nazionale e internazionale, per la sicurezza e la pace in Svizzera e nel mondo.
Celebrazione «Il centenario del Laboratorio di Spiez»
In occasione dell'anno giubilare, il 23 ottobre 2025 si è tenuta la celebrazione «Il centenario del Laboratorio di Spiez» presso il Bernerhof, alla presenza di ospiti invitati.
Ulteriori informazioni sull'evento sono disponibili qui:














